La centralità dello smartphone nell’organizzazione del lavoro agile

Pubblicato il
Lavoro agile

Display ampi e molto definiti, accesso ai più popolari app store per ottenere le applicazioni di lavoro, video chiamate e messaggistica, accessori come auricolari, meglio se wireless, per lunghe chiamate. Molti di coloro che si sono ritrovati in smart working hanno constatato l’importanza dello smartphone per la loro vita lavorativa, una sorta di motore di avviamento indispensabile per far viaggiare gli uffici da casa.

Le prestazioni dei cellulari dall’esplosione del lavoro agile per molti hanno quindi conosciuto una nuova identità, diversa, ma certo non meno importante di quella dello svago, dell’intrattenimento, della mobilità. Se escludiamo coloro che già facevano un uso business del cellulare da prima delle restrizioni della pandemia, un nuovo strumento di produttività degli smartphone si è prepotentemente imposto, con la piacevole scoperta che i dispositivi mobili di oggi sono in grado di svolgere la maggior parte delle operazioni di cui un lavoratore in remoto ha bisogno. Applicazioni come Teams, Meet, Zoom, Skype sono pienamente fruibili dai cellulari, in alcuni casi mobile native, ideate in prima battuta proprio per gli smartphone e poco cambia se erano state concepite per chi era sempre in giro per lavoro e oggi utilizzate perlopiù da chi in giro non ci va affatto e sono chiamati a comunicare con un’altra abitazione o ufficio dove il collega lavora.

Microsoft, Apple, Google hanno reso possibile leggere e lavorare qualsiasi tipo di documento sui cellulari e il pieno sviluppo del cloud ha fatto il resto rendendoli disponibili ed editabili ovunque. Lo stesso discorso è valido anche per i tablet, strumenti che a lungo hanno sonnecchiato in un segmento di mezzo, dopo l’esplosione iniziale dovuta al fattore novità hanno conosciuto un lungo stallo. Con il lockdown anche il tablet è tornato in auge per la migliore comodità di utilizzo per le video chiamate e per migliori performance di batteria rispetto ai computer.

Essere a casa significa essere lontani dai tradizionali metodi di formazione - conferenze, corsi di persona, seminari di gruppo e altri eventi in cui l'apprendimento avviene con altre persone in uno spazio fisico. Ma la tecnologia era pronta per questo momento, e si può dire che era già nelle nostre tasche. I dipendenti hanno potuto lavorare da casa perché molte aziende avevano le strutture per farlo, e quelle strutture si estendono a sistemi di apprendimento e a tecniche di lavoro digitale che dati i tempi è facile immaginare che saranno migliorate.

Se per lo smartworker la connessione è fondamentale anche per rimanere in contatto con il proprio datore di lavoro, su un futuro brillante delle reti è facile scommettere. Dalla connettività con la fibra, dalle performance in continuo miglioramento, sino alla rete mobile che già oggi offre possibilità inimmaginabili qualche anno fa e che è destinata ad avere un impulso ulteriore dall’avvento del 5G.

Sotto la voce ‘applicazioni’ sugli smartphone oggi troviamo una gamma di strumenti ad alto impatto tecnologico, non solo le app che scansionano documenti ma anche nuovi tools come Google Lens che permette di identificare ciò che inquadriamo con la fotocamera del device, tradurlo in forma testuale e in più lingue, un servizio di analisi visiva supportato dall’intelligenza artificiale in grado di ricavare un grande numero di informazioni. I più noti marchi di cellulari permettono inoltre di creare ambienti distinti per il tempo libero e per l’ambito lavorativo. Esistono funzionalità che consistono nella possibilità di separare i profili per uso personale e lavorativo, oppure di adottare le soluzioni multiutente, proprio come si usa fare con i computer a cui gli smartphone di oggi concorrono ad affiancare le funzioni di multitasking più complesse, o addirittura a superarle.

Nuovo Reddito di Cittadinanza 2023
Bonus sicurezza 2023
Sky glass