Le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica: le novità dell'Ecobonus 2020

Pubblicato il
Ecobonus

L’Ecobonus 2020 contenuto nel Decreto Rilancio è un insieme di detrazioni con un accesso modulare e alcune regole da seguire per trarne i migliori benefici. Il primo tra tutti è quello di migliorare la pagella energetica dell’edificio, gli interventi più importanti sui quali si applica il 110% sono gli interventi per l’isolamento termico (il ’cappotto’), la sostituzione (in aggiunta o in alternativa) degli impianti di climatizzazione invernale e riscaldamento con impianti centralizzati o caldaie di classe A a condensazione, pompe di calore, sistemi geotermici. Detrazioni fiscali al 110% anche per l'installazione di impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e altri interventi già agevolati dell'ecobonus 2020 come le schermature solari se abbinati ai lavori di risparmio energetico principali.

Vediamo poi a chi spetta l’ecobonus 2020 ENEA: questo può essere sfruttato anche su singole case monofamiliari, purché abbiano il riconoscimento di ‘abitazione principale’. Da tenere sott’occhio anche possibili ulteriori estensioni, sono in corso tentativi da parte del governo che puntano ad ammettere anche le seconde case monofamiliari con la conversione del decreto Rilancio.

Ma come fare per passare alla fase operativa? Le possibilità sono due: con la prima si passa attraverso una diagnosi dell’edificio da parte di una società di servizi energetici (Esco) o un fornitore che dopo la valutazione propone un pacchetto di lavori, facendosi carico di “acquistare” il credito di imposta o trovando l’acquirente. Si tratta di uno snellimento importante nelle procedure, in passato le diagnosi per gli ecobonus venivano fatte pagare, ora invece sono proposte gratuitamente e senza vincoli di accettazione. La seconda possibilità è quella di farsi fare una diagnosi e un capitolato da consulenti indipendenti e poi comparare i preventivi alla ricerca dell’offerta migliore.

Da sottolineare la nuova possibilità di poter cedere il credito fiscale non solo alle imprese, ottenendo uno sconto in fattura, ma anche tramite soggetti terzi come banche e intermediari finanziari. Se si ottiene il via libera questo permette al cittadino di realizzare i lavori a costo zero. O quasi, visto che con la cessione alle banche si dovranno comunque pagare commissioni e interessi perché l’istituto anticipa la somma che viene recuperata in 5 anni. Per cedere il credito (le cessioni saranno gestite con la piattaforma dell’Agenzia delle entrate) servirà una certificazione di conformità di un Caf o del commercialista. Le dichiarazioni di detrazione si ottengono sui siti appositi dell’Enea https://ecobonus2020.enea.it/index.asp e le pratiche vanno inviate entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori. Sarà opportuno essere molto scrupolosi, la normativa prevede una serie di passaggi più stringenti rispetto al passato. Bisogna quindi avere il progetto dei lavori, la relazione di conformità prima del loro inizio, l’attestato di qualificazione energetica per la chiusura dei lavori e l’attestato di prestazione energetica (Ape) che certifica che gli interventi hanno determinato il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, elemento determinate (salvo eccezioni) per avere diritto al bonus.

Tra le domande principali sulle detrazioni dell’Ecobonus 2020 che in molti si fanno c’è quella relativa a lavori effettuati da più società, se ad esempio un impianto a pompa di calore e uno per pannelli fotovoltaici sono eseguiti da due ditte diverse. La risposta è che non ci sono limiti al riguardo, ma solo attenzione a rendicontare il collegamento dei lavori da specificare nella scheda informativa e i dati dell’attestato di prestazione energetica che devono essere inviati all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Per quanto riguarda i sistemi di accumulo si otterrà l’agevolazione con il superbonus solo se sono “integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati con la detrazione” del 110%. Esclusi invece se sono integrati con pannelli fotovoltaici che beneficiano già di altre percentuali di detrazione (50%) o non beneficiano affatto di bonus fiscali. Ammessi anche i condizionatori d’aria per spesa massima di 10mila euro e per impianti almeno in classe energetica A+, forniti anche di pompa di calore e destinati a una casa ristrutturata con relativa detrazione fiscale.

Nuovo Reddito di Cittadinanza 2023
Bonus sicurezza 2023
Rimodulazione luce gas