Perché ridurre il consumo di acqua minerale in bottiglia conviene.

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No plastic

In Italia continua a crescere la sensibilità riguardo i temi ambientali, eppure comportamenti virtuosi individuali continuano ad essere ancora molto scarsi, soprattutto sul tema acqua. Nelle nostre case, sulle nostre tavole, spesso vi è una quantità importante di plastica, più o meno visibile. Infatti più della metà degli italiani continua tutti i giorni a consumare acqua in bottiglie di plastica monouso.

L’Italia detiene il primato europeo per il consumo di plastica, consumo che si è visto aumentare durante l’anno della pandemia. Cambiare abitudini ormai cementate nella vita delle persone non è sempre facile, ma al momento essenziale. Sebbene a primo impatto sembri difficile liberarsi della plastica o anche solo di ridurne il consumo, ognuno può dare il proprio contributo per salvare il pianeta iniziando proprio dal modo in cui si consuma l’acqua minerale.

Di media per smaltire una bottiglia di plastica ci vogliono più di 500 anni e questo costituisce circa l’80% dei rifiuti del mare, causando inizialmente soffocamenti a tantissime specie animali, e col tempo, dopo essersi trasformate in microplastiche, attraversato le falde acquifere e approdate nelle nostre coltivazioni, entrano nella nostra catena alimentare minacciando la nostra salute e il nostro benessere.

Circa 13.5 miliardi di litri, sono i consumi annuali di acqua imbottigliata nel paese. Anche togliendo le bottiglie di vetro, si raggiungono a stento gli 11 miliardi. Senza contare inoltre tutte le bevande zuccherate come latte, coca-cola, thè e così via.

Vediamo quindi alcuni consigli per ridurre il consumo delle bottigliette d’acqua:

1. Bere acqua dal rubinetto

Spesso succede che in tantissime persone vi sia la convinzione che l’acqua del rubinetto possa non avere le stesse caratteristiche dell’acqua in bottiglia, risultando così meno gradevole e sicura. Tuttavia, l’acqua del rubinetto italiana è una delle migliori in tutta Europa! Quindi perché continuare a spendere dei soldi per qualcosa che in realtà è possibile avere gratuitamente? Grazie a questa mossa il primo grande passo verso la riduzione di plastica sarà già compiuto. Al limite sarà necessario assicurarsi che l’acqua di casa sia sicura e che abbia un gusto gradevole effettuando una sanificazione.

2. Riutilizzare le bottiglie già presenti in casa

Nella maggior parte dei casi una volta consumata l’acqua, le bottiglie vuote vengono buttate nel bidone, a volte in quello della plastica grazie alla raccolta differenziata, potendo quindi procedere alla fase di riciclo, altre volte nell’indifferenziata. Uno dei consigli più semplici da attuare è infatti quello di riutilizzare le bottiglie già presenti a casa.

3. Prediligere le bottiglie in vetro

A livello di materiale il vetro è molto più igienico ed ecologico. Questa soluzione potrebbe inoltre tradursi in un ottimo metodo di transizione graduale verso l’acqua del rubinetto.

4. Procurarsi borracce riutilizzabili

Ne esistono di qualsiasi materiale, adatte a tutti i gusti e a tutte le esigenze. Queste bottiglie eco-friendly hanno un costo limitato, e le tipologie disponibili sono davvero infinite: dovrete solo scegliere quella che più si addice alla vostra personalità. Seguendo questa scia, tantissime università e aziende hanno deciso di distribuire gratuitamente borracce ai loro studenti-dipendenti.

5. Depuratore domestico

Un’altra soluzione per abbandonare definitivamente la plastica assicurandosi di bere acqua di qualità è il depuratore domestico. Un depuratore d’acqua, infatti, è un investimento appropriato per chi vuole risparmiare in consumo e trasporto e nello stesso tempo fare una scelta sana per l’ambiente e per la salute.

Esistono moltissimi tipi di depuratori di diverse marche e tutti lavorano secondo tecniche di purificazione e sterilizzazione dell’acqua.

L’acqua del rubinetto attraverso il depuratore viene sottoposta ad un ulteriore processo di purificazione e migliorata nelle sue caratteristiche diventando ottimale. Infatti attraverso il procedimento della purificazione dell’acqua ad osmosi inversa, si evita la presenza di sostanze nocive come l’ammoniaca, i pesticidi, l’arsenico e i nitrati, mentre con la tecnica della sterilizzazione a raggi uv si eliminano virus e batteri.

6. Caraffe filtranti

Se il depuratore domestico costituisce un investimento troppo oneroso, si può optare per le caraffe filtranti. Le caraffe, infatti, eliminano le impurità e il sapore sgradevole e sono ottimali anche per l’utilizzo in cucina (brodi, minestre, caffè e tè). Inoltre l’acqua filtrata può essere utilizzata per alcuni elettrodomestici come le macchine del caffè e il ferro da stiro per evitare la formazione del calcare che ne causa anche la rottura. Il funzionamento è semplicissimo: si versa l’acqua direttamente nella caraffa ed è subito pronta. Ogni circa 30 giorni si sostituisce il filtro, il cui consumo è indicato di solito sul display.

7. Gasatori

Per chi non vuole rinunciare all’acqua in bottiglia perché è amante dell’acqua gasata, esistono invece dei Gasatori appositi. In questo modo oltre a risparmiare in bottiglie e ad evitare il trasporto, si può ottenere la propria acqua con il grado di gasatura desiderato grazie al cilindro di CO2. Le bottiglie sono in pec, quindi riutilizzabili e lavabili in lavastoviglie. Per utilizzarlo basta riempire con l’acqua di rubinetto la bottiglia in dotazione, attaccarla al gasatore e premere il pulsante di avvio.

Insomma rinunciare alla plastica non serve solo al nostro pianeta, ma aiuta le nostre tasche, il nostro benessere e la nostra salute.

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