Riscatto Laurea agevolato: perché conviene

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Riscatto laurea

Iniziare a lavorare il prima possibile o specializzarsi studiando in università? Oltre alle mille variabili personali da prendere in considerazione, ci sarebbe anche da valutare l’impatto che l’entrata ritardata nel mondo del lavoro potrebbe avere sulla propria pensione. Una strategia per salvare capra e cavoli, assicurandosi un’istruzione elevata e mantenere una pensione accettabile potrebbe esserci, in particolare grazie a novità che sono state introdotte.

Perché il tempo è oro

Un euro oggi non vale quanto un euro domani, è il grande mantra dell’economia. Pensate che se avessimo investito la famosa paghetta dei nonni da 5 euro alla nostra nascita in un fondo di investimento medio, avremmo recuperato al compimento della maggiore età almeno 10 euro, mentre se avessimo investito la stessa cifra ai 7 anni avremmo ricevuto soltanto 2 euro in più.

I 7 anni usati come esempio non sono presi a caso, sono il tempo medio che impiega un giovane italiano a laurearsi in un ciclo cinquennale. Immaginiamo adesso lo stesso ragionamento su capitali più importanti e tempi molto più lunghi come può essere la maturazione di una pensione.

Cos’è il riscatto degli anni di laurea

Per ovviare a questo svantaggio è stato introdotto ormai da tempo la possibilità di riscatto degli anni di laurea a fronte del pagamento di una cifra calcolata dal sistema. Le possibilità tra cui scegliere è il vecchio riscatto ordinario o la novità del riscatto agevolato, che consente di accedere ad una riduzione della cifra da versare fino al 70%. Detta in termini pratici sarà possibile raggiungere l’età pensionabile più facilmente, potendosi ritirare 3, 4, 5 anni prima del preventivato, in base agli anni di studio.

Chi può richiedere il riscatto degli anni di laurea

Ci sono soltanto due limitazioni per poter accedere a questa possibilità:

  1. Aver conseguito il titolo, non sarà infatti possibile riscattarlo qualora si sia seguito il corso di laurea senza però aver conseguito il titolo finale. Non saranno altresì riconosciuti più anni di quelli che sono previsti dal piano di studi;
  2. Aver conseguito uno dei seguenti titoli:
  3. Diplomi universitari, relativi a corsi di durata non inferiore ai due anni e non superiore a tre anni
  4. Diplomi di laurea relativi al “vecchio ordinamento”, con durata non inferiore ai quattro e non superiore ai sei anni, o al nuovo ordinamento
  5. Diplomi di specializzazione, conseguiti successivamente a corsi di laurea di durata non inferiore ai due anni
  6. Dottorati di ricerca
  7. Diplomi rilasciati da Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale
  8. Equivalenti titoli di studio conseguiti all’estero, purchè di valore legale in Italia.

Criterio di calcolo della rata

L’INPS mette a disposizione un valido strumento di simulazione a questo link dove sarà possibile avere una panoramica dei vari fattori. Le informazioni che sarà necessario inserire saranno:

  • Se si è già lavoratori
  • La data del primo contributo pensionistico
  • Se si è lavorato con costanza
  • Retribuzione annua lorda

La rata da versare è poi calcolata rispetto agli anni di dilazionamento che si preferiscono per il pagamento della rata mensile, da un minimo di 1 anno ad un massimo di 10 anni. Vi è anche la possibilità di non riscattare tutti gli anni di studio ma solo una parte. Il fattore positivo nel dilazionare il più possibile il piano di accumulo è che non è previsto alcun tasso di interesse passivo.

Scegliendo il riscatto agevolato si riesce a risparmiare sulla rata mensile, ma non è tutto oro ciò che luccica. La motivazione della rata inferiore è derivante dall’utilizzo come Retribuzione Annua Lorda la minima possibile della categoria, con tutte le ripercussioni del sistema contributivo, producendo quindi una pensione inferiore. Immaginando un lavoratore di 50 anni che guadagna una RAL di 50.000 euro, verrà applicata per gli anni universitari una RAL di 17.000 euro, abbassando quindi la rata pensionistica finale.

Facendo una simulazione su un ragazzo che si è laureato in tempo in una laurea quinquennale e ha iniziato a lavorare subito dopo l’ottenimento del titolo, che percepisce una retribuzione media da neolaureato, con 120 rate di pagamento, avrebbe una situazione di questo tipo:

  • Senza riscatto: montante contributivo 392.000 euro
  • Utilizzo riscatto agevolato: importo rata 220 euro, montante contributivo 434.000 euro
  • Utilizzo del riscatto ordinario: importo rata 275 euro, montante contributivo 446.000 euro

A chi conviene

A nostro avviso la fascia a cui può convenire il riscatto degli anni di laurea è molto limitata.

  1. Non conviene sicuramente a chi vuole accrescere la propria pensione. Potrebbe avere un senso soltanto se si è a ridosso dell’età pensionabile visto il poco tempo per capitalizzare eventuali interessi in un fondo pensione privato;
  2. Conviene a chi ha una gran voglia di andare in pensione il prima possibile, visto che si anticiperebbe l’età pensionabile di qualche anno, in particolare chi ragiona in un’ottica di breve periodo ed ha un’età tra i 50-60 anni. Non conviene infatti per chi è giovane in quanto si esporrebbe molto alla possibilità che possano cambiare le leggi, con risvolti anche interessanti che vedremo dopo;
  3. Chi è estremamente avverso al rischio, che ha una bassissima alfabetizzazione finanziaria, visto che non si sta investendo in alcun titolo obbligazionario o azionario.

Qual è il nostro consiglio

Se non si rientra in nessuna di queste tre categorie consigliamo estremamente di più la partecipazione ad un fondo pensione, che consente di avere dei rendimenti estremamente superiori.

Basti pensare che il fondo INPS consente di mitigare semplicemente l’effetto inflazione, con un tasso di rendimento medio inferiore all’1%, mentre un fondo pensione azionario può consentire un tasso di interesse annuo anche dell’8% e consente di beneficiare di sgravi fiscali.

Per tornare al parallelismo di inizio articolo, investire 5 euro a 25 anni in un fondo bilanciato al 5% significa ritirare 35 euro all’età di 65 anni, un guadagno del 700%.

Si sta iniziando sempre più a parlare anche di riscatto di laurea gratuito come avviene in molti altri stati europei per poter incentivare lo studio, quindi potrebbe essere ancora tutto in itinere e in qualche anno si potrebbe accedere a questo beneficio in maniera gratuita o di gran lunga scontata rispetto ad adesso.

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