Teleriscaldamento: cos’è e quali sono i suoi vantaggi.

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Teleriscaldamento

Sono circa tre milioni e sono distribuiti in 150 comuni gli italiani che utilizzano servizi di teleriscaldamento, si può ancora parlare di una fase sperimentale, dunque val la pena capire bene cos’è, quando conviene e quali sono i pro e i contro di questo sistema di riscaldamento che ha una lunga storia alle spalle, ma solo un recente sviluppo nel nostro Paese. La climatizzazione si ottiene dalla distribuzione, mediante una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda o vapore, provenienti da una centrale di produzione e irrorate alle abitazioni con successivo ritorno delle fonti alla stessa centrale. Questi siti principali possono sfruttare diversi combustibili per produrre il fabbisogno di calore, possono essere quelli tradizionali come gas naturale, carbone, olii combustibili, oppure fonti alternative che vanno dal geotermico, alle biomasse (scarti del legno), sino ai rifiuti.

I vantaggi del teleriscaldamento sono tanti, i costi del combustibile sono agganciati a quelli del gas naturale come stabilito dall’authority per l’energia elettrica e il gas; dunque di sicuro prezzi più convenienti del gasolio o del Gpl. L’utente non deve gestire alcun impianto, non deve preoccuparsi della manutenzione della caldaia, dei suoi potenziali guasti e malfunzionamenti che ne aumentano i costi e possiamo anche contemplare un risparmio dello spazio dedicato ai locali caldaia. Si può gestire autonomamente la temperatura per il riscaldamento e l’acqua calda e per tutto l’anno, non solo nei mesi invernali. Inoltre l’aliquota Iva per uso privato è al 10%. Se ci si trova in una zona coperta con l’adesione al teleriscaldamento si partecipa ad una pianificazione urbanistica sostenibile ed ecologica che comporta molte meno emissioni di CO2 e un aumento per le energie rinnovabili. La tecnologia, infatti, centralizzando la produzione del calore, permette di raggiungere livelli di rendimento complessivi molto elevati. La convenienza economica è tanto maggiore quanto più si è in prossimità di aree densamente popolate ed in ogni caso tutte le principali società che producono e distribuiscono energia hanno in programma investimenti nel teleriscaldamento.

Ci sono poi le agevolazioni fiscali alle quali si può fare parzialmente ricorso nel caso in cui l’allacciamento rientri tra gli interventi di riqualificazione energetica che permette il miglioramento della classe energetica di un immobile, anche se in combinazione con altri interventi. In questo caso è possibile accedere alla relativa agevolazione fiscale che prevede una detrazione IRPEF del 65%.

L’unico elemento da considerare nel computo dei pro e dei contro è il costo per l’allacciamento al teleriscaldamento, le compagnie che gestiscono questi servizi chiedono un contributo di allacciamento, il cui importo una tantum è versato dal cliente in misura della volumetria riscaldata e che per case di piccole e medie dimensioni oscilla tra i 6.000 e i 10.200 euro. C’è da dire che il contributo copre tutti i lavori di scavo, posa dei tubi e anche l’installazione del sistema di contabilizzazione dell’energia termica fornita e tra le comodità possiamo sicuramente includere il fatto che ci libereremo di tutte le scadenze di manutenzione e verifica degli impianti che saranno a carico del gestore, nonché la garanzia della continuità del servizio e l’assistenza h24 promessa dalle compagnie.

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