L’autunno ha sempre portato ritocchi alle bollette di luce e gas, ma quest’anno si stanno verificando una serie di fenomeni che inseriscono la voce rincari in allarme rosso per le famiglie italiane.
Gli aumenti in bolletta verranno mitigati, ma solo parzialmente, dall’intervento del governo che ha agito sull’assorbimento temporaneo degli oneri di sistema, ovvero tutte quelle voci in bolletta che vanno oltre la componente energia, che pesano per circa un terzo della fattura elettrica e sono diventati anch’essi elementi di competizione contrattuale, vengono proposti sotto forma di abbonamento mensile fisso al quale vanno però aggiunti i costi variabili e indicizzati dell’energia.
Nel corso della relazione annuale al governo e al Parlamento sullo stato dei servizi L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) ha posto la necessità di andare oltre la misura tampone per calmierare i prezzi e impegnarsi per lavorare ad una riforma strutturale di concerto con l’Unione europea, una proposta che in questo momento interessa anche la Spagna che vive la stessa congiuntura italiana.
Ma mal comune non fa mezzo gaudio in questo caso, le oscillazioni dei prezzi della materia prima elettricità e gas sono tutti in rialzo record, nel mese di ottobre il prezzo del gas è addirittura schizzato del 60% in una settimana, è poi sceso leggermente, ma tra poco subirà le oscillazioni tipiche del periodo invernale gravate dalle speculazioni e dall’inflazione in ripresa.
Bisogna essere preparati a ricevere bollette della luce in crescita del 29,8% e quelle del gas in aumento del 14,4%, con rincari ridotti grazie all’intervento del governo, altrimenti gli aumenti sarebbero stati del 50%. Sono queste le stime dell’Arera che ha motivato gli aumenti con la straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime ai massimi storici, la congiuntura internazionale di ripresa delle economie dopo i ribassi della pandemia e le difficoltà nelle filiere di approvvigionamento.
Ma le ragioni sono anche altre e purtroppo si verificano tutte insieme in una sorta di ‘tempesta perfetta’: le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, hanno alterato i prezzi all’ingrosso e ci si sono messi persino fattori ambientali come la stagione poco ventosa nel mare del nord dove viene raccolta molta energia eolica.
La Russia, nel cui territorio si trovano i gasdotti più grandi ha fatto sapere che non mancheranno gli approvvigionamenti di gas e metano per riscaldare le case, ma a caro prezzo. Sostanzialmente l’Autorità è intervenuta annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta, come dicevamo, e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, grazie al decreto di urgenza del governo che ha stanziato le risorse necessarie, con ciò consentendo di limitare l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.
L’Arera prevede quindi aumento in bolletta di 145 euro all’anno per la luce, per un totale di spesa finale di circa 631 euro. Per il metano l’impennata dei prezzi è contenuta grazie all’abbattimento dell’Iva che per questo trimestre sarà pari al 5% invece che al 22%, per attestarsi su un più 155 euro in un anno.
Le compagnie di gas & energy stanno rafforzando le campagne promozionali per passare al Mercato Libero che blocca il prezzo in bolletta e in particolare Eni comunica che il rincaro non coinvolge le offerte sottoscritte con il mercato libero perchè prevedono il prezzo della componente energia bloccato per 24 mesi a partire dalla prima fornitura.
Le stesse associazioni di tutela dei consumatori confermano che chi ha scelto il mercato libero ad inizio 2021 rispetto a quello tutelato riuscirà ad evitare il rincaro del prezzo dell’energia. Ma lo stesso discorso non è applicabile a chi da più tempo è nel nuovo regime che peraltro diventerà obbligatorio dal 31 dicembre 2022.
