Novanta euro. A tanto ammonta il canone Rai anche in questo 2022 per chi ha almeno un televisore a casa, ma anche apparecchi che consentono la ricezione dei canali televisivi come computer, tablet, console, smartphone, chiavette hdmi e usb.
Difficile sfuggire dalle tipologie interessate, restano fuori solo i pc senza sintonizzatore tv, i monitor per i computer, casse acustiche e videocitofoni. Il metodo di addebito resta la bolletta dell’energia elettrica, anche se si sono levate diverse voci contrarie a questa modalità di pagamento della tassa, tanto da far immaginare in futuro diversi tipi di riscossione. Non tutti sanno però che sono previste diverse esenzioni al pagamento e possibilità di disdetta del canone Rai che andiamo a vedere in dettaglio.
Prima di tutto esiste la possibilità di chiedere l’esonero dichiarando di non possedere nessun dispositivo capace di ricevere la televisione, ma attenzione perché la legge impone la tassa indipendentemente dalla scelta delle emittenti televisive che si guardano; oppure c’è il ricorso alla lista delle esenzioni.
La prima riguarda gli anziani over 75 titolari di redditi non superiori a 8.000 euro all’anno. Il limite di reddito dovrà essere considerato complessivamente, calcolando sia le somme percepite da soggetto richiedente, sia dal coniuge. E non si applica se l’anziano convive con altri soggetti titolari di redditi propri. Esonero valido invece se si convive con colf o badanti.
A seguire i militari che fanno parte delle Forze Armate italiane, ma anche qui occhio ai distinguo: se l’appartenente alle Forze Armate si trova in un appartamento privato situato all’interno di una struttura militare non è esonerato dal canone.
Non pagano anche i militari con cittadinanza straniera, appartenenti alla Nato, e gli agenti diplomatici e consolari, solo in quei paesi però, in cui la norma è reciprocamente prevista per i diplomatici italiani.
Ed esenti sono anche i rivenditori e riparatori di apparecchi tv, relativamente ai negozi fisici e laboratori.
La domanda deve essere presentata dall’intestatario dell’utenza della luce attraverso il modulo che si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate e presentato online sullo stesso portale con le credenziali Fisconline o Entratel, oppure inviato per posta elettronica PEC, o anche in via cartacea con una raccomandata, abbinando copia di un documento di identità. Chi vuole dichiarare di non avere una tv in casa e vuole disdire il canone, dovrà rispettare le scadenze stabilite dallo Stato. Di norma il modulo di domanda deve essere presentato entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento e questo è l’unico caso che permette l’esonero per tutto l’anno.
Se invece si opta per quello parziale, la domanda va presentata entro il 30 giugno per avere riconosciuto l’esonero parziale per il secondo semestre del 2022. Le date per gli anziani sono invece: entro il 30 aprile per l’esonero tutto l’anno e entro il 31 luglio per quello dal secondo semestre. Ma a complicare ulteriormente le cose bisogna ricordare che la dichiarazione va presentata ogni anno, affinché conservi la sua validità in corso d’opera.
Può succedere che si abbia bisogno di attivare una nuova utenza elettrica durante l’anno e nel caso di non possesso di televisore e simili in casa, la domanda di esenzione va presentata entro la fine del mese successivo a quello di attivazione della nuova fornitura. E visto che la legge prevede che il canone si paga una volta sola e per ciascun nucleo familiare, nel caso di seconda casa non è previsto il doppio addebito, ma l’AdE lo deve sapere e allora bisogna compilare una dichiarazione sostitutiva per chiarire la propria posizione. Il contratto di fornitura della luce, dunque, nella seconda casa dovrà necessariamente essere non di fornitura domestica residente, bensì domestica non residente.