Cialde o capsule: quali le differenze in gusto e convenienza

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Capsule o cialde

Hai bisogno d’iniziare la giornata col giusto sprint? O di una pausa nella tua intensa giornata lavorativa (a maggior ragione se, ultimamente, ti sei trovato in smart working tra le mura domestiche)? Allora serve un bel caffè! Ma in cialda o in capsula? Bella domanda…

Se sei un purista di questa bevanda, forse per te è impensabile abbandonare la moka; oppure hai già optato per una macchinetta del caffè manuale ad altissime prestazioni, grazie alla quale trovare la miscela ed i parametri d’eccellenza che assecondino i tuoi gusti. Diversamente, se ti accontenti delle prestazioni comunque elevate di una macchinetta semiautomatica, continua a leggere per scoprire differenze, pro e contro di cialde e capsule.

Cialde o capsule? Le principali differenze

Iniziamo con i punti di contatto.

Le cialde e le capsule di caffè hanno qualcosa in comune: per prima cosa rappresentano dosi di caffè monoporzione consistenti in pochi grammi di caffè in polvere. Sono accomunate anche dal fatto che, oltre ad essere racchiuse in un involucro protettivo, entrambe hanno la peculiarità di poter essere impiegate solo e soltanto una volta. Sono inoltre entrambe pratiche ed efficienti: è sufficiente collocare una cialda o una capsula nella macchinetta da caffè e in pochi istanti avremo un espresso tra le mani, senza poi dover affrontare proibitive attività di pulizia e manutenzione.

Tuffandoci nelle loro differenze, invece, la prima che salta all’occhio riguarda il quantitativo di caffè che contengono: di solito le cialde hanno una quantità standardizzato di 7/8 grammi; le capsule, invece, variano dai 5 ai 7 grammi, dipende molto dal marchio che le commercializza.

Anche la forma e i materiali con le quali vengono prodotte differiscono. Le cialde hanno un formato standard e consistono in due fogli di carta filtro (per intenderci, la medesima impiegata per la realizzazione delle bustine del tè) termosaldati che racchiudono un quantitativo compresso di caffè in polvere. Le capsule invece propongono un involucro cilindrico differente per materiali (plastica, alluminio), forma e dimensioni da produttore a produttore.

Un’ulteriore differenza va riscontrata nel confezionamento. Al fine di tutelare le proprietà organolettiche e aromatiche del caffè appena tostato, che a contatto con l’ossigeno e l’umidità rischierebbe un repentino deterioramento della miscela, nelle capsule viene introiettato azoto per eliminare l'ossigeno, cosicché queste risultino autoprotette grazie al loro involucro rigido. Le cialde, invece, non essendo autoprotette, vengono confezionate con caffè già torrefatto in un film in atmosfera protettiva per poi essere chiuse ermeticamente.

Se parliamo infine di compatibilità, le cialde non sono vincolate ad una macchinetta del caffè ben definita: il loro formato standardizzato le rende adoperabili su tutte le macchinette di tutti i produttori. Le capsule, di contro, necessitano di apparecchi specifici, perché una capsula non può andar bene su ogni macchinetta in commercio. Lato produttori di caffè, la situazione negli anni è comunque migliorata: mentre prima ogni marchio di macchinette aveva la sua linea di capsule, e non c’era via di scampo, ora con le aziende produttrici di caffè in competizione nel mercato delle “capsule compatibili” chi ha una macchina del caffè di un marchio non deve per forza usare le capsule di quel marchio.

Meglio le cialde o le capsule? Dipende…

Premesso che entrambe garantiscono la realizzazione di una bevanda in molti casi simile a quella fruibile al bar, vediamo cosa scegliere tra cialde e capsule in base a tre fattori: gusto, convenienza e sostenibilità ecologica.

Dal punto di vista del gusto le capsule, racchiuse in un involucro in plastica o alluminio, sembrerebbero mantenere l’aroma in modo migliore rispetto alle cialde. Ma il condizionale è d’obbligo, visto che ciò dipende enormemente dalla qualità del caffè impiegato e dall’atmosfera protettiva in cui esso viene conservato (senza scomodare la famosa locuzione latina che inizia con le due parole “De Gustibus”, che ci ricorda come la percezione del sapore sia totalmente soggettiva…).

Se intavoliamo un discorso attorno alla convenienza, invece, le cialde tendenzialmente risultano più economiche delle capsule. Ciò è dovuto alla rinuncia all’impiego di materiali come plastica e alluminio, quindi è chiaro che la realizzazione delle cialde costi meno al produttore finale, il quale avrà dunque maggiori libertà di manovra nel praticare un prezzo inferiore al pubblico finale.

Valutando l’ecosostenibilità, infine, una cialda è indubbiamente più eco-friendly di una capsula. Su questo c’è poco da sindacare: le cialde sono generalmente biodegradabili, composte da carta vegetale, e possono esser smaltite nell’umido, a differenza dei materiali più difficili da riciclare (plastica e alluminio) di cui son composte le capsule. Anche la polvere di caffè che rimane nella capsula andrebbe separata dall’involucro, ad esser precisi, quindi l’affare si complica. L’apertura di molti produttori alle capsule compostabili rende comunque la partita sempre più aperta, in prospettiva.

Valutando esclusivamente questi tre parametri, la bilancia sembra dunque propendere verso le cialde, che escono dal confronto con le capsule con una vittoria di misura determinata in special modo da questioni ambientali e di risparmio.

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