Come cambia l'offerta Dazn dalla prossima stagione

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DAZN abbonamenti

Dalla prossima stagione l’abbonamento DAZN per due non sarà più consentito. Già sul finire del 2021 si erano avvertite le prime avvisaglie di quello che addirittura ha rischiato di essere un cambiamento in corsa, con l’eliminazione da subito della doppia visione attraverso un solo abbonamento sottoscritto (magari alle condizioni più vantaggiose, 20 euro al mese invece di 30 che erano parte della promozione dell’estate).

La politica commerciale dell’azienda è dunque cambiata radicalmente, ma alla fine è stato deciso di lasciare le cose così per la stagione in corso, i cambiamenti verranno messi a punto in occasione della partenza del nuovo campionato di calcio di Serie A ad agosto del 2022. Vediamo allora come cambierà la fruizione di DAZN dalla prossima stagione, cosa si potrà fare in tema di condivisione e cosa non sarà più permesso.

La “Concurrency” va interpretata in modo corretto

Significa che la condivisione dell’account Dazn è permessa solo nell’ambito di un unico nucleo familiare che si collega da due televisori o da due dispositivi tramite la stessa rete fissa IP, il sistema se leggerà due indirizzi diversi di IP, automaticamente inibirà la visione al secondo che si collega per vedere il contenuto, anche se si tratta di un evento diverso, ma comunque inserito nella piattaforma di streaming.

Dunque, niente doppia visione e fruizione di contenuti su due reti diverse, fenomeno che si era sviluppato velocemente anche grazie a diversi siti online che mettono in sharing gli abbonamenti tra sconosciuti e secondo DAZN la pratica aveva assunto anche caratteristiche di messa in vendita del proprio abbonamento ad altri utenti.

Quella di DAZN è una interpretazione restrittiva di una norma che in realtà riguarda tutte le piattaforme di streaming. In ‘concurrency’ si possono vedere i programmi di Netflix, Disney+, Prime Video di Amazon, in realtà a leggere bene il regolamento si vede che i servizi sono riservati agli utenti di unico nucleo di convivenza, ma finora con pochi controlli.

Spotify ha già messo dei limiti agli abbonamenti condivisi: a tutti i titolari di un account premium viene chiesta una verifica sul proprio indirizzo di residenza, per evitare lo ‘sharing dell’abbonamento e laddove si verifichino delle irregolarità sospende gli account.

Cosa succederà in futuro?

È possibile che DAZN nei prossimi tempi predisponga una nuova forma di abbonamento in condivisione ad un prezzo più alto di quello standard. Potrebbe essere scelto un modello stile Netflix che fa pagare a seconda degli schermi che possono vedere i contenuti: il piano base costa 7,99 euro per un dispositivo, 12.99 euro per due e 17,99 euro per quattro. Sostanzialmente per vedere i programmi da due device in due case diverse non si paga il doppio, ma una cifra più bassa che potrebbe sempre rappresentare un buon affare per sottoscrivere un abbonamento a meno. Solo a ridosso dell’estate DAZN annuncerà i nuovi pacchetti di abbonamento per gli appassionati di sport.

DAZN risarcirà anche per i suoi disservizi

A sanzionare DAZN potranno però anche essere gli abbonati, nel caso in cui la piattaforma non offrirà standard di trasmissione accettabili. La nuova versione dell’applicazione, su richiesta dell’AgCom, avrà anche un test della velocità che permetterà di misurare la qualità della connessione e di stabilire se la visione non soddisfacente dipende dalla rete o dalla società.

Se la connessione è lenta il consumatore dovrà rivalersi sull’operatore telefonico, ma se invece il test dimostra che è buona, allora la responsabilità ricadrà su DAZN al quale l’abbonato potrà chiedere un risarcimento in misura non superiore a 7,5 euro per ogni turno settimanale di campionato. Questo significa che l’abbonato otterrà un massimo di 29,99 euro di risarcimento al mese che è esattamente il canone mensile per la piattaforma.

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