Un progetto che risale ad addirittura 5 anni fa e che finalmente ha trovato la sua attuazione sulla spinta dell’emergenza pandemia e dell’ok della Commissione europea. E così, messe a punto le ultime linee guida, è pronto per partire il bonus PC e Internet. Vediamo cosa c’è da sapere e come richiederlo. Ha diritto al voucher di 500 euro chi ha presentato una dichiarazione ISEE inferiore ai 20mila euro. Si tratta di un contributo destinato alle famiglie meno abbienti per l’acquisto di computer e tablet che devono avere determinate caratteristiche, ma come funziona?
I personal computer devono avere uno schermo maggiore di 14 pollici, spazio sul disco interno di almeno 256 GB, RAM di 8 GB o superiore, piena connettività Wi-Fi, Bluetooth, USB. I tablet uno schermo maggiore di 10 pollici con risoluzione Full HD, memoria interna di 64 GB o superiori, RAM da 4 GB in su e fotocamera di almeno 8 Mpx e autonomia di almeno 8 ore. Sono specifiche di fabbricazione facilmente individuabili sia online che ovviamente nei negozi, si deve trattare di un acquisto vero e proprio e non di un comodato d’uso.
Come fare domanda? Per ottenere il bonus Internet e PC sarà sufficiente fare richiesta ad un operatore Telco su qualsiasi canale di vendita, è previsto un solo voucher per famiglia, lo stato mette a disposizione complessivamente 204 milioni di euro, salvo nuovi rifinanziamenti e il dispositivo sarà ad esaurimento, si aggiudica il bonus chi lo chiede per primo tramite operatore, la misura scadrà il primo ottobre 2021. Al momento, dunque, si possono accontentare sino a 408mila richieste.
La seconda parte del bonus prevede che oltre al device sia sottoscritto un contratto di fornitura ad internet della durata di almeno 12 mesi. I 500 euro del voucher vanno difatti frazionati in 300 euro per l’acquisto del computer o tablet e 200 euro per la copertura dei costi di connessione, la regola di accompagnamento è che le famiglie oltre all’Isee corretto siano allo stato di partenza prive di una connessione, oppure ne abbiano una con una velocità inferiore ai 30 Mbit/s, in pratica la vecchia Adsl da sostituire con la fibra ottica. Per questo bisogna rivolgersi esclusivamente alle compagnie telefoniche che hanno già pubblicati sui loro siti le modalità di richiesta del bonus e sono esclusi i negozi di elettronica che non siano legati ad un operatore. Modem e router devono essere forniti dall’operatore telco accreditato su Infratel, la società in house del ministero per lo sviluppo economico che gestisce il piano voucher. Il decreto impegna l’utente a tenere l’abbonamento per almeno 12 mesi, ma ammette anche il cambiamento di operatore, la quota restante del voucher si tramuterà in sconto sul canone della nuova offerta a cui si aderisce, senza costi di uscita. Questa possibilità viene offerta a tutela dei consumatori per evitare come si legge nel decreto “il rischio che l’erogazione del voucher incida sulla dinamica concorrenziale tra gli operatori”.
I requisiti dei beneficiari vengono auto dichiarati, ma controlli verranno effettuati a campione e sanzioni sono previste per chi farà dichiarazioni false. L’obiettivo più volte dichiarato dal governo è di sviluppare l’utilizzo della banda larga in un paese, il nostro, dove solo 10 milioni di unità immobiliari ha connessioni che viaggiano con almeno 30 Mbps e 1,2 milioni ad 1 GB, cifre considerate ancora troppo basse in rapporto alla media europea, una differenza da colmare come esigenza primaria emersa in particolare durante l’emergenza pandemia che ha esaltato la necessità di avere connessioni broadband per non restare indietro.