Ecobonus e Superbonus 110%: come avviene da cessione del credito

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Ecobonus

La cessione del credito non è una novità assoluta nell’universo delle agevolazioni e dei bonus, ma questa volta per l’ecobonus 110 per cento ha suscitato un interesse particolare, come formula davvero vantaggiosa per i lavori di ristrutturazione di casa. Le misure contenute nel Decreto Rilancio infatti oltre a consentire la detrazione fiscale divisa in 5 quote annuali in dichiarazione dei redditi e la cessione del bonus al fornitore dei lavori per ottenere uno sconto immediato in fattura permettono la cessione del credito di imposta ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari. Come funziona quest’ultima e interessantissima opzione? Va detto innanzitutto che la finestra sulle agevolazioni resterà aperta sino al 31 dicembre 2021, un tempo dunque congruo per decidere di avviare i lavori. Gli interventi ammessi sono praticamente tutti: quelli che danno diritto al Superbonus 110, al Bonus Ristrutturazioni, all’Ecobonus o al Sismabonus, quelli che danno diritto al Bonus Facciate, l’installazione di impianti fotovoltaici e quella delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.

La cessione del credito può essere fatta per ogni stato di avanzamento dei lavori e per l’Ecobonus 2020 possono essere al massimo due: Il primo stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30%, mentre il secondo ad almeno il 60% del medesimo intervento.

Materialmente per cedere il credito bisognerà ottenere da un CAF o da un professionista abilitato un visto di conformità che dimostri i presupposti dell’intervento e successivamente l’asseverazione ovvero la congruità delle spese rilasciato da tecnici abilitati. A quel punto la documentazione andrà trasmessa per via telematica nella propria area riservata di Fisconline sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 15 ottobre. A quel punto i dati dei crediti ceduti saranno visibili sulla “Piattaforma cessione crediti”, con due possibilità: essere accettati e utilizzati in compensazione tramite il modello F24, oppure ulteriormente ceduti ad altri soggetti, tramite la stessa piattaforma. L’intera procedura è spiegata passo dopo passo su una guida preparata dall’Agenzia delle Entrate

La cessione può essere disposta oltre che per fornitori dei servizi necessari per la realizzazione dei lavori, persone fisiche, società ed enti, agli istituti di credito e intermediari finanziari. Dunque non solo banche ma un esteso marketplace di soggetti finanziari in grado di acquistare i crediti e capace di agire in digitale. Sul web si possono trovare aziende attive nei sistemi di informazioni creditizie, come CRIF, la centrale rischi di intermediazione finanziaria controllata da imprenditori privati e da un gruppo di banche in contatto diretto con le fintech che si occupano dello scambio di crediti commerciali agevolando la cessione del credito, ma anche la trasformazione in liquidità del credito a prezzi di mercato. Il meccanismo per quanto di nuova concezione e dunque da testare sembra di facile utilizzo, sia la compravendita che le verifiche avvengono interamente online, vengono promesse tempistiche più rapide e commissioni basse. Questa opzione viene offerta sia a soggetti privati interessati alla vendita del credito del bonus per trasformarlo in liquidità che a società di costruzioni che in questo modo otterranno un credito come contropartita degli interventi agevolabili e in ottica di “mercato secondario” persino soggetti interessati all’acquisto dei crediti per ottimizzare il proprio carico fiscale. Anche le principali banche italiane hanno predisposto dei pacchetti che consentono di ricevere liquidità a seguito del completamento dei lavori e del passaggio del credito nel cassetto fiscale della banca a un costo certo e per tutta la durata dei lavori. Oppure un finanziamento a stato avanzamento lavori (SAL) + cessione del credito di imposta maturato che consente di avviare e completare gli interventi in base alla progressione del progetto.

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