I vantaggi della previdenza integrativa per i giovani

Pubblicato il
I Vantaggi della previdenza complementare per i giovani

Perché un ragazzo alla prima esperienza lavorativa dovrebbe pensare alla pensione? Perché non vede l’ora di arrivarci!

La previdenza integrativa o complementare può essere uno strumento molto interessante per arrivare con una discreta tranquillità a questo agognato traguardo. Per gradi, andremo a vedere quali sono i vantaggi di aderire ad un fondo pensionistico complementare e l’importanza di farlo il prima possibile.

Come funziona la pensione in Italia

Il sistema previdenziale in Italia, negli ultimi decenni, è stato soggetto a diversi cambiamenti. Infatti, si è passati da un sistema di calcolo della pensione di tipo retributivo ad uno di tipo contributivo. Cosa significa questo? Vuol dire che prima l’ammontare dell’assegno era commisurato all’ultimo stipendio percepito. Ora, con il calcolo di tipo contributivo, l’ammontare della pensione dipende da quanto si è versato durante tutti gli anni di attività lavorativa.

Consideriamo gli stravolgimenti subiti dal mercato del lavoro nell’ultimo ventennio: la precarietà sembra essere diventata uno standard, la flessibilità un dogma e la stabilità appare una Terra Promessa da raggiungere; risulta a prima vista più difficile per un ragazzo arrivare alla soglia di contribuzione statale che comporta una pensione cospicua. Ecco che un fondo pensionistico integrativo, anche per un fresco venticinquenne, diventa uno strumento più che utile.

I vantaggi di un fondo pensione chiuso

Nell’ambito della previdenza complementare troviamo i fondi pensione chiusi, aperti e i PIP (Piani Pensionistici Individuali). In questo articolo parleremo in particolare dei fondi pensione chiusi, così chiamati perché l’adesione è riservata ai dipendenti di un determinato settore.

1. Fattore tempo

Prima si inizia a versare liquidità all’interno del fondo, più tempo si avrà per accumulare una somma cospicua. Diviene dunque logico che approcciarsi a questo tipo di iniziative in giovane età permette di avere molto tempo per destinarvi un quantitativo di risorse maggiore che poi si potrà percepire al termine dell’attività lavorativa. Per quanto riguarda invece la natura degli investimenti che si susseguiranno su tale somma, saranno a rischio decrescente: un rischio più elevato, con possibilità maggiori di rendimento, in giovane età, che acquisisce stabilità e garanzie nel tempo man mano che ci si avvicina alla pensione.


2. Trattamento di fine rapporto

Dal momento in cui si viene assunti all’interno di un’azienda, si matura il TFR, Trattamento di Fine Rapporto. Si attribuisce al lavoratore ogni mese, e si calcola dividendo la retribuzione annuale (comprensiva di tredicesima e quattordicesima) per 13,5; questa somma viene accantonata ogni anno da parte del datore di lavoro e viene erogata nel momento in cui termina il rapporto lavorativo tra le due parti. È possibile, per un giovane neoassunto con contratto a tempo determinato o non (non sono validi i contratti di Stage) devolvere la propria somma di TFR ad un fondo pensionistico privato.

Nel momento dell’assunzione, ci sono due alternative possibili:

  • Lasciare il TFR in azienda (Sul TFR in azienda si applica un tasso di rivalutazione costituito dall’1,5% fisso più il 75% dell’inflazione annua.)
  • Scegliere di aderire ad un fondo pensione (Al pari di un investimento, questa soluzione può garantire rendimenti che, nella maggior parte dei casi, superano il tasso di rivalutazione aziendale)

È importante far notare che si può decidere di cambiare la destinazione del TFR in qualsiasi momento della vita lavorativa. Non c’è alcun vincolo! Anzi, se si decide di aderire ad un fondo pensione subito, il TFR sarà investito per maggior tempo e questo porterà maggiori guadagni.

La posizione previdenziale può essere alimentata da tre flussi principali, trasferiti al fondo ogni mese:

  • Il TFR;
  • Il contributo personale (trattenuto in busta paga);
  • Il contributo del datore di lavoro (al quale si ha diritto se si versa il contributo personale minimo previsto dal CCNL).

È possibile destinare al fondo pensione solamente il TFR: il nostro consiglio è quello di versare il contributo personale, in modo da poter ottenere anche il contributo aziendale.


3. Tassazione favorevole

I fondi pensionistici godono di una corsia preferenziale in termini di tassazione. Infatti, tutto quello che viene versato al fondo è deducibile dall’IRPEF. Questo trattamento di favore prosegue anche nel momento in cui si va ad intascare la somma: infatti, le prestazioni finali derivanti dal sistema previdenziale integrativo sono tassate al 15% e col passare degli anni vi è una riduzione dell’aliquota fino ad una quota minima del 9%. Ricevere una tassazione minore sull’IRPEF, per una persona giovane e che si trova all’inizio della sua carriera lavorativa, è un altro ottimo incentivo per prendere parte a questa iniziativa.

4. Tutele e controlli

I fondi pensionistici sono aziende private, e come tali sono esposte al rischio d’impresa. Per tutelare i partecipanti, i fondi sono stati resi autonomi rispetto al patrimonio complessivo del gestore, immuni ad azioni di pignoramento o di recupero crediti. Esistono diversi livelli di controllo: a partire da una normativa ben strutturata e un’apposita Commissione di Vigilanza (COVIP) che effettua controlli incrociati con Banca d’Italia e l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS). Un investimento sicuro, tutelato e controllato. Non si rischia di perdere quanto si sta immettendo, il che sarebbe disastroso per un giovane che non ha magari un patrimonio o beni immobili.

5. Diritto di riscatto

Il limite che si può percepire in giovane età è:” Metto tutti questi soldi in un fondo che me li restituirà tra una quarantina d’anni. E si mi servissero prima?” Preoccupazione più che lecita, che infatti è stata prevista dai fondi con l’applicazione di diversi diritti di riscatto della somma prima di entrare in età pensionabile. Difatti si può riscattare:

  • Fino al 30% per qualsiasi esigenza.
  • Fino al 75% per spese di natura medica o acquisto/ristrutturazione della prima casa
  • Tra il 50% e il 100% nel caso in cui si perda il posto di lavoro o si diventi invalidi in maniera permanente.
  • Gli eredi hanno diritto di riscatto e di pensione di reversibilità in caso di morte prematura del soggetto iscritto.

La previdenza integrativa rappresenta un’opportunità per i giovani, visto l’ampio orizzonte temporale a disposizione per potervi versare liquidità, i vantaggi fiscali, i rendimenti a rischio discendente e la possibilità di riscattare quanto versato a seconda delle diverse necessità. Un investimento che un campione del risparmio deve prendere in considerazione per poter dormire sonni tranquilli in futuro!

Nuovo Reddito di Cittadinanza 2023
Bonus sicurezza 2023
Sky glass