La disdetta del contratto della luce e del gas

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Disdire contratto

Recedere da un contratto di fornitura di luce e gas non è un’operazione complicata, ma richiede comunque una serie di azioni da compiere a seconda del motivo della disdetta. Ma soprattutto ci obbliga a seguire modalità simili ma non identiche tra le diverse compagnie, con relative documentazioni da produrre per la cessazione definitiva del contratto ma anche solo traslocare e dunque avere la necessità di trasferire, o fare la voltura delle utenze.

Come fare per disattivare la fornitura attuale

Ci si può trovare di fronte alla necessità di chiudere completamente le proprie utenze domestiche della luce e del gas. La procedura da seguire prevede che l’utente si rivolga direttamente al fornitore per chiedere la cessazione definitiva del contratto e il riscontro dovrebbe arrivare nell’arco di qualche giorno.

Si entra così in un periodo di preavviso al fornitore, per questo è bene fare la notifica almeno un mese prima se non si vogliono ritardi sulla data di distacco. Se non ci sono arretrati nel pagamento delle bollette, non ci saranno addebiti di nessun tipo.

Per l’energia elettrica la rescissione può essere fatta in qualsiasi momento sia che si usufruisca dell’offerta in mercato libero, sia che ci si trovi nel regime della maggior tutela.

Attenzione perché se l’interruzione della corrente si può fare anche a distanza con i contatori di ultima generazione, la chiusura del gas richiede invece l’intervento di un tecnico che dovrà apporre i sigilli al contatore, solo una volta che sarà compiuto questo passaggio si avrà la certezza di aver bloccato le utenze e sulla prossima e ultima bolletta avremo da saldare i consumi maturati sino a quel momento, più eventuali conguagli che possono anche essere a credito.

Come fare per gestire subentri e volture

Può anche succedere che presso l’abitazione che si sta per abbandonare debbano arrivare nuovi inquilini, in questo caso è nostra facoltà di richiedere la voltura delle utenze domestiche verso il nuovo domicilio senza chiudere i contatori di gas e luce, la nostra attività in tal caso sarà piuttosto rivolta a modificare i dati dell’intestatario del contratto con procedure che variano a seconda della compagnia scelta.

A livello generale la procedura prevede che si mandi una comunicazione scritta tramite email PEC, la classica raccomandata A/R e persino il vecchio fax con ricevuta di trasmissione avvenuta.

Oggi in molti consentono anche di farlo con una telefonata al numero verde dell’assistenza clienti o su moduli online che si trovano sui siti accedendo alla propria area personale.

Le informazioni che dovete avere sottomano sono l’indirizzo, il documento di identità e il codice fiscale dell’intestatario, il codice POD per la luce e il codice PDR per il gas che troverete su una vecchia bolletta, anche emessa in formato digitale.

Sarà poi necessario comunicare l’autolettura dei contatori e la data di decorrenza del passaggio desiderato. Nel caso di trasloco è prassi attivare il contratto nella nuova casa, prima di disattivare quella che si abbandona.

Quali sono i costi della disdetta dei contratti?

Per la cessazione definitiva del contratto di fornitura di luce e gas sono previsti alcuni costi aggiuntivi che riguardano sia il mercato tutelato che quello libero.

Per gli utenti del servizio a maggior tutela è prevista una quota fissa di 23 euro, mentre per coloro che aderiscono al mercato libero ci sono esborsi variabili a seconda delle compagnie e delle loro policies di fine contratto. Alcuni fornitori applicano anche delle penali nei casi di cessazione anticipata del contratto.

Rescissione di un contratto luce non richiesto

Può succedere di rimanere vittime di pratiche commerciali scorrette, o anche solo di voler cambiare idea. La legge permette al cliente 10 giorni per esercitare il diritto al ripensamento.

Entro questo lasso di tempo si può bloccare tutto senza penali, e senza dare spiegazioni. Se i dieci giorni sono già passati, allora va attivata una procedura di ripristino per far tornare il cliente al vecchio operatore e tramite un reclamo entro 40 giorni, prima presso la società e se non ottiene soddisfazione, in un secondo momento presso lo Sportello per il consumatore che avvia l’indagine.

È bene sapere che se il venditore in questione non aderisce alla procedura di ripristino, allora l’unica strada che resta da percorrere è quella di rivolgersi all’Autorità giudiziaria.

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