Avevamo già parlato delle differenze tra mercato libero o tutelato, ma ora entriamo più nel dettaglio, approfondendo e cercando di capire le differenze tra prezzo fisso o variabile nelle tariffe del gas.
La scelta dell’uno o dell’altro può dipendere infatti non solo dalle offerte proposte dai fornitori, ma anche dalle nostre abitudini di consumo. Necessario quindi analizzare con attenzione la propria bolletta, in modo da comprendere meglio i costi e le differenti voci e capire quanto incide il costo del gas, fisso o variabile, sul totale complessivo. I costi presenti si dividono sostanzialmente in due categorie: costi fissi e costi variabili e soltanto alcune voci incidono veramente sulla cifra finale da pagare. Le voci della bolletta come spesa per la materia e per l’acquisto sostenute dal fornitore, spesa per il trasporto e la gestione del contatore, spesa per gli oneri di sistema e Imposte o accise, per esempio, contengono al loro interno una percentuale di spesa fissa e una spesa variabile.
La principale differenza tra tariffa fissa e variabile del gas sta nel fatto che nel primo caso l’operatore definisce un prezzo certo e un orizzonte temporale di validità, solitamente di dodici mesi. Quindi conoscerai esattamente l’ammontare dovuto, che dipenderà solamente dalla quantità consumata.
Il prezzo variabile invece è conosciuto col termine di indicizzato, perchè appunto è legato ad un indice che cambia in funzione delle oscillazioni del mercato. Conseguentemente, la bolletta del gas varierà in funzione dell’andamento del costo della materia prima. L’utente infatti conosce in anticipo solo a quale indice l’operatore farà riferimento per stabilire la tariffa finale, ma non può conoscere l’esatto ammontare della cifra fino al momento della fornitura. I gestori che offrono prezzi variabili possono utilizzare come indice quello applicato dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) che pubblica regolarmente le registrazioni delle fluttuazioni del mercato della materia e le linee guida che definiscono le condizioni economiche di riferimento.
In base a quello che abbiamo detto finora, la risposta a questa domanda non può essere univoca. Infatti sia la tariffa gas fissa che quella variabile hanno dei pro e dei contro: la scelta dipende in gran parte dalla propria propensione al rischio. Il prezzo fisso infatti permette al cliente di avere la propria bolletta sotto controllo e di conoscere l’importo più o meno in anticipo. Le offerte gas a prezzo variabile permettono però di risparmiare se il costo della materia prima dovesse scendere. Insomma la scelta è quella tra prezzo del gas garantito e bloccato oppure variabile, con possibilità di usufruire di sconti.
La regola è quella di non affidarsi all’istinto o alla fiducia riposta nel primo fornitore che ti propone un contratto di fornitura. Oltre ad adottare dei semplici e buoni accorgimenti per risparmiare sul gas, la scelta della giusta tipologia di tariffa gas fissa o variabile è dunque molto importante per limitare i costi della bolletta: controlla su Winnerland le offerte attive sul mercato.