Quando è il momento di cambiare tariffa e operatore telefonico

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Cambiare gestore telefonico

La domanda che ci siamo posti tutti in diverse occasioni è se conviene cambiare operatore telefonico. La risposta è diversa di caso in caso e la scelta va compiuta in base alle offerte del mercato comparate al proprio piano tariffario attuale. In linea generale cambiare è quasi sempre conveniente, del resto la politica delle compagnie telefoniche è raro che sia conservativa e incentivante per i vecchi clienti, si punta più sui nuovi abbonati nella guerra delle tariffe di entrata. Se si intende risparmiare la questione dunque non è se, ma quando cambiare operatore telefonico, per la telefonia mobile di norma non dovrebbe essere applicato alcun costo per il cambio del gestore e la procedura gratuita. Ciò dovrebbe succedere anche in caso di recesso per modifica unilaterale del contratto o di mancato rispetto degli standard di qualità. Per i fissi e internet se si vuole aderire subito ad un’offerta più conveniente ci sono però tutta una serie di eccezioni nelle quali sono previste delle spese da parte del cliente per il cambio dell’operatore telefonico, come ad esempio nel caso sia stato associato all’offerta l’acquisto a rate di un dispositivo, oppure il più temibile vincolo di scadenza del contratto, in questo caso vanno pagati i mesi restanti, anche senza fruire del servizio e in taluni casi a tariffa piena, in unica soluzione e non scontata come nel piano sottoscritto.

Alla stipula del contratto bisogna sapere inoltre che se il gestore ha previsto un contributo di attivazione o uno sconto sulla bolletta legato ad un vincolo di permanenza che di solito è di 24 mesi, anche se c’è chi lo estende a 36 mesi. Altra voce importante sono i costi di disattivazione; quando si decide di cambiare operatore telefonico prima della scadenza sono inevitabili e con importi molto diversi tra loro, possono oscillare tra i 5 o i 28 euro, oppure essere calcolati con un contributo pari ad una rata del canone mensile.

Molta attenzione va poi riposta al caso nel quale si hanno dispositivi in comodato d’uso che quasi sempre vanno restituiti in quanto bene appartenente alla società. Vale soprattutto per il modem, e la restituzione generalmente va fatta per evitare sanzioni e addebiti che possono essere anche significativi a seconda che si tratti di modem di minore o maggiore valore. Anche qui bisogna rifarsi al contratto, al momento della firma alcuni gestori danno la possibilità di rinunciare al modem in comodato d’uso e recenti sentenze dell’Unione europea, ribadite dall’AgCom, considerano questa rinuncia come un diritto di libera scelta del consumatore e anzi nessuna discriminazione nel servizio può essere subita se un utente decide di comprarsi il suo modem ed essere autonomo. Ma se si è scelto di avere quello in prestito, la restituzione va fatta contestualmente alla disdetta per via postale o con i corrieri, in un lasso di tempo che le compagnie telefoniche stabiliscono tra i 30 e i 45 giorni dal recesso del contratto.

Nel cambiare operatore il mercato delle tariffe è molto movimentato sul web e le promozioni viaggiano più velocemente rispetto ai negozi fisici, eppure le eccezioni non mancano: uno store, un corner in un centro commerciale possono invece presentare il pacchetto migliore per le proprie esigenze, l’ideale sarebbe valutare più offerte e non agire d'impulso anche se è proprio quello che chiedono i venditori. Per i canoni il 2020 ha portato un leggero rincaro per i contratti di fisso e internet che però hanno migliorato le prestazioni della rete e un generale ribasso per il mobile, dovuto all’arrivo di nuovi operatori che hanno indotto ad abbassare i prezzi anche dei più noti per restare in competizione. Una volta presa la decisione di cambiare sarà importante anche avere garantita la continuità del servizio nella migrazione da un gestore all’altro, nel caso della telefonia fissa e fibra il cambio di norma deve avvenire entro dieci giorni lavorativi, a farsi carico delle procedure è solitamente l’operatore entrante che dovrebbe concordare lo switch con la compagnia uscente per non far rimanere il consumatore senza linea. Un passaggio delicato dove è bene controllare che tutto si verifichi senza interruzioni di servizio.

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