I figli sono un pezzo di cuore, per loro è difficile scendere a compromessi! Si ricerca il meglio in ogni aspetto, dalla scuola allo sport fino all’abbigliamento. L’abbigliamento per bambini, ad esempio, è un tema complesso in quanto la loro rapida crescita e le loro attività ludiche prevedono che vengano cambiati di continuo. Vediamo come si può agire per non spendere troppi soldi né risorse.
Alcuni capi possono essere utilizzati per diverso tempo. Nel caso dei bambini è difficile perché la loro fisicità potrebbe essere completamente cambiata nel giro di un anno. Al momento dell’acquisto, si può avere l’accortezza di prendere una taglia leggermente più grande, senza esagerare, di modo che, per qualche mese, sia ancora nelle misure congrue. Questa strategia la si può applicare per i giubbotti, ad esempio, o i maglioni e le felpe, come anche i pigiami.
Questa è una regola valida per qualsiasi ambito, ma in questo caso specifico può davvero salvare il portafogli. Spinti dalla gioia di fare un regalo si rischia di comprare anche cose che non servono. Oppure potremmo pensare che abbiano bisogno di qualcosa che invece non serve. Fissare un budget e imporsi di non sforare può farci orientare su acquisti più oculati, nel momento in cui vediamo qualcosa di veramente carino o che riteniamo sia necessario. Piuttosto, provate a pilotare i regali dei parenti!
Una cosa che spesso tendiamo a non considerare è approcciarci al mercato dell’usato anche per l’abbigliamento dei bambini. Abbiamo sempre timore sulla tenuta del materiale e su come sia stato trattato dal precedente proprietario. Non dimentichiamoci che tra l’altro l’industria tessile è una di quelle che comporta un enorme utilizzo di risorse, una su tutte quella idrica. Ecco alcuni siti che propongono soluzioni interessanti riguardanti l’usato.
Si possono acquistare vestiti usati a kili, scegliendo tra 1 kg 2 o 3, per bebè ambosessi e anche più cresciuti. Non si possono scegliere i capi, che starà dunque agli addetti di KiloVeste. Si possono chiaramente esprimere delle preferenze e dare delle indicazioni, come la statura e il peso dei bambini. Inoltre, a seconda della stagione in cui si effettua l’acquisto, si possono ricevere più o meno indumenti: è chiaro che i vestiti invernali hanno un peso superiore a quelli estivi; scegliendo bene quando comprare, si può praticamente ristrutturare il guardaroba, risparmiando noi e salvaguardando l’ambiente.
È possibile trovare moltissimi indumenti usati di ottimi marchi e a prezzi stracciati. Il prezzo viene calmierato dalle “stelline”. Queste ultime, infatti, si guadagnano spedendo i vestiti usati a Greenchic e valutandoli tramite l’apposita sezione del sito. Questo è valido per quei capi che, crescendo, i bambini non metteranno più. Invece di buttarli, può essere utile spedirli per poi acquistarne di nuovi (usati) a prezzi vantaggiosi. Un’offerta che non potrete rifiutare!
Realtà con e-commerce e anche diversi punti vendita sparsi sul territorio nazionale. Babybazar dà la possibilità di vendere prodotti usati e di acquistarne. Si possono spedire i capi usati che poi verranno messi in esposizione. Se venduti, si verrà aggiornati con un accredito sulla propria area personale. È poi possibile acquistare prodotti usati sia tramite l’e-commerce sia recandosi in uno dei negozi cercandolo nell’apposita sezione presente nel sito.
Non si tratta di un sito, ma di un’attività che sta prendendo piede in tutto il mondo. Gli swap party prevedono degli incontri tra persone che si scambiano vestiti e oggetti che non usano più, tutto quello che potenzialmente avanza va in donazione. Può tornare molto utile organizzarne qualcuno con i compagni di scuola oppure facendo incontrare diverse fasce d’età, si possono mixare in maniera efficace vestiti per bambini che crescono dando via delle taglie che non sono più su misura. Un’occasione molto utile per socializzare e anche per rimediare qualcosa di nuovo liberandosi di ciò che non serve più, in maniera responsabile e conveniente.
Ci sono poi delle soluzioni più manuali per coloro che vogliono mettersi in gioco in prima persona. Nelle case delle nostre nonne c’era la famosa scatola di biscotti di metallo che aprivamo alla ricerca di una dolce ricompensa ma nella quale trovavamo… ago e fili. Delusione grandissima! Consigliamo ora delle soluzioni più in linea con l’approccio delle nostre nonne, più artigianale e manuale, volte alla riparazione più che alla sostituzione.
I bambini, specialmente se piccoli, fanno poca attenzione alla propria incolumità. Corse, giochi, avventure e sfide li portano spesso a cadere o a rovinare i propri vestiti. Le toppe termoadesive possono essere utili alleate nel caso in cui ci sia qualche incidente di percorso, magari con un capo nuovo che si potrebbe ancora utilizzare. Di costo irrisorio, basta attaccarle con il ferro da stiro per poterci, letteralmente, mettere una toppa e non dover buttare nulla.
In questo caso, dobbiamo riprendere la famosa scatola di biscotti! Alcune imperfezioni o piccole usure possono essere facilmente ovviate con un rapido rammendo. Ago e filo costano sicuramente meno di un capo d’abbigliamento nuovo e si può imparare a cucire tramite diversi tutorial su internet.
Ultimo, ma non per importanza, il Cashback di Winnerland propone diversi partner con abbigliamento per bambini come Benetton, Bon Prix e Primigi, con la possibilità di ricevere indietro una percentuale di quanto speso. Assicuratevi di essere dei campioni del risparmio, di modo che la percentuale di Cashback sia più alta. Potete accedere al Cashback qui.
Dati alla mano, si stima che per vestiti e scarpe si spende in media tra i 1.000 e i 2.850 € annui per ogni figlio. Tramite questi consigli è possibile abbassare questa soglia, rimanendo con uno standard qualitativo elevato e tenendo sotto controllo l’impatto ambientale, non sprecando troppe risorse, educando indirettamente i futuri campioni del risparmio ad un modo oculato di interpretare il vestiario.
