Stufe a pellet: il riscaldamento economico ed ecologico

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Riscaldamento pellet

Le stufe a pellet sono sempre più oggetto di interesse dei consumatori e stanno conquistando importanti fasce di mercato. Calorifero, ma anche elemento di arredo la stufa a combustibile pellet presenta tutta una serie di vantaggi e svantaggi che è opportuno considerare al momento di fare le proprie scelte. Al giorno d’oggi si può affermare che siamo in presenza di un riscaldamento green, e questo perchè il pellet odierno è ottenuto attraverso l’utilizzo di scarti del legno, che vengono fatti diventare una sorta di segatura e poi lavorati e portati ad essiccatura nel pieno rispetto dell’ambiente. Il procedimento porta poi ad una compressione della materia che esclude sostanze chimiche come ad esempio eventuali residui in plastica e colle. Quello che ne viene fuori è un combustibile che pur avendo lo stesso peso specifico brucia per più tempo e produce meno residui come cenere e polveri sottili rispetto al normale legname. In questo modo si respira aria più pulita e anche lo smaltimento e la manutenzione risultano più agevoli.

Molte case produttrici di stufe a pellet garantiscono una bassa percentuale di umidità, portando quindi ad aumentare la capacità calorifera e facendo risparmiare nei consumi. I modelli in commercio sono forniti di moderni display che danno la possibilità di programmare tutte le fasi dall’accensione allo spegnimento, nonchè la regolazione della temperatura e della ventilazione. Funzioni che si possono eseguire anche in remoto con gli smartphone collegati. E’ inoltre previsto un sistema di canalizzazione dell’aria calda che può arrivare in maniera omogenea in tutte le stanze raggiunte dal calorifero. Non sono gli unici tipi di impianto a dare questo tipo di prestazione, ma le stufe a pellet generano calore immediato, anche questo è da considerare un elemento di ottimizzazione dei consumi e dei costi.

Una voce che depone molto a favore di questa scelta è che questo tipo di riscaldamento rientra nelle detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus che possono essere del 50 o del 65%. L’agevolazione si ottiene se si è in regola con tutti i parametri, primo tra tutti avere già un impianto di riscaldamento, utilizzare biomasse combustibili ammissibili per legge, il raggiungimento della classe 3 ed essere in regola sui limiti di emissioni previste dalla legge. Se l’acquisto avviene a seguito di una ristrutturazione edile si ha diritto alla detrazione al 50%, mentre se viene fatto per aumentare l’efficientamento energetico dell’abitazione si ottiene la detrazione al 65%.

Nel soppesare i pro e i contro va messa tra gli aspetti sfavorevoli la dimensione dell’impianto che necessita di un’abitazione ampia, a cui va a sommarsi lo spazio da creare per immagazzinare i sacchi di pellet, solitamente di grandi dimensioni e che pesano circa 15 chili l’uno. E poi la manutenzione che va fatta bene e in modo periodico soprattutto per eliminare dalla brace la cenere e residui vari.

L’estetica di questi impianti ha fatto molti passi in avanti, la scelta è ampia sul design e sul tipo di materiali: metalli, vetro, pietra, ceramica e c’è anche chi ha pensato all’estetica della fiamma che permette una visione del fuoco simile ad un tradizionale camino, griglie più o meno visibili e soluzioni di design che vanno dal minimalista anche a dimensioni contenute, al moderno e al vintage.

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